domenica 14 gennaio 2018

LA RINASCITA DELL'ARTE: "LA VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA" DI MICHELANGELO BUONARROTI


La volta della Cappella Sistina è oggi uno dei capolavori artistici di tutti i tempi. Quest'opera è il frutto del genio travagliato di uno dei più grandi artisti che si sono susseguiti sin dai tempi più antichi, un uomo che utilizzava l'arte come mezzo per esprimere le proprie emozioni e le proprie convinzioni, un uomo che ha cambiato per sempre il volto dell'arte.

La commissione
Nei primi anni del Cinquecento Giulio II, che era allora il Papa, decise di intraprendere la ristrutturazione della volta della Cappella Sistina. Essa infatti, affrescata precedentemente con un semplice cielo stellato, aveva subito dei danni sia alle pitture sia alla struttura tanto che si formarono anche alcune crepe. Questo lavoro fu affidato a Michelangelo Buonarroti. In quel periodo egli stava, però, lavorando alla costruzione del monumento funebre dello stesso Giulio II. Questo nuovo lavoro affidatogli dal Papa provoco le sue ire poiché egli stesso affermava che preferiva l'arte della scultura e dell'architettura piuttosto che l'arte della pittura. Nonostante questo si cimentò immediatamente nell'impresa. Dopo poco poco tempo gli fu permesso di ampliare la superficie da dipingere fino a raggiungere i 500 mq.

La lavorazione
Dopo un primo periodo durante il quale Michelangelo si servì dell'aiuto di alcuni allievi, l'avanzamento fino ad allora costante dell'opera subì una brusca battuta d'arresto. Quando furono ripresi i lavori alla volta, l'artista decise di continuare il lavoro da solo. Si fece così montare le impalcature e passò quattro anni chiuso nella Cappella Sistina con poche fiaccole per permettergli di lavorare anche al buio. In questo modo si recò gravi danni alla vista, ma riuscì a mantenere un'andatura costante nella stesura degli affreschi.

Gli affreschi della volta
Le prime figure ad essere rappresentate nella volta sono 5 Sibille e 7 Profeti seduti su dei troni di marmo che sorreggono due pilastrini su cui vi sono rappresentati i bassorilievi di due putti. questi pilastri sorreggono una struttura architettonica dentro la quale sono rappresentate nove scene bibliche tratte dal libro della Genesi: Separazione della Luce dalle Tenebre, Creazione degli Astri Celesti e delle Piante, Separazione della Terra dalle Acque, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato Originale e Cacciata dal Giardino dell'Eden, Ubriachezza e Derisione di Noè, Diluvio Universale, Sacrificio di Noè. Sui lati corti delle scene con la cornice più piccola sono rappresentate coppie di Ignudi, Angeli privi di ali o Geni classici, che reggono foglie di quercia e pigne, simboli delle casate di Sisto IV e di Giulio II. Tra ogni coppia di troni vi sono delle lunette sopra le finestre e nelle vele d'imposta della volta dove sono rappresentati gli antenati di Cristo secondo il Vangelo di Matteo. Ai quattro angoli della volta rettangolare vi sono invece quattro strutture semicircolari al cui interno vi sono rappresentati quattro miracoli biblici descritti nel Libro dei Re: La Punizione di Aman, Davide e Golia, Giuditta e Oloferne, Il Serpente di Bronzo. 

La simbologia 

Tutta la composizione è incentrata sul rapporto tra Antico e Nuovo Testamento. Essa infatti cerca di sintetizzare il lungo cammino dell'Umanità da Adamo fino ad ora. Possiamo infatti notare il richiamo all'Antico Testamento nelle Storie della Genesi, e il richiamo al Nuovo Testamento nelle lunette e nelle vele d'imposta della volta con gli antenati di Cristo. Il tutto continua con un'altra opera di Michelangelo presente nella Cappella Sistina: il Giudizio Universale che simboleggia la conclusione del viaggio di ogni cristiano. Ma troviamo anche un altro rapporto oltre a quello tra i Libri della Bibbia: quello tra Cristianesimo e Paganesimo. Michelangelo utilizza molto nelle sue opere i canoni classici ed è affascinato da questo mondo già allora irrimediabilmente lontano ma così vicino alla perfezione. Simbolo della conciliazione tra arte pagana e arte cristiana sono le figure dei Profeti per la prima, le Sibille per la seconda. Il tema della classicità pagana è anche evidenziato dalla presenza degli Ignudi, personaggi della mitologia classica, e dalla michelangiolesca esaltazione della nudità umana, sia femminile sia maschile, che centralizza l'importanza dell'uomo secondo la filosofia umanistica. Ma è possibile trovare un altro tema nella composizione, sempre identificabile nelle figure degli Ignudi: la concezione neoplatonica dell'uomo, che considera l'uomo un essere in continua pena che cerca costantemente di liberare la propria anima dalla prigione del corpo.

Lo stile
Durante la stesura della Cappella Sistina Michelangelo ebbe una graduale ma evidente evoluzione stilistica che però non ha intaccato minimamente la bellezza dell'opera. Possiamo notare una differenza stilistica già a partire dai Profeti e dalle Sibille. Infatti alcuni di essi presentano dimensioni più contenute dove la figura più importante è affiancata da altre figure minori in dimensioni e importanza. Altre invece occupano tutto il trono giganteggiando solitari. Anche nelle stesse Storie della Genesi troviamo questo cambiamento stilistico. Nel Sacrificio di Noè, Diluvio Universale e Ubriachezza e Derisione di Noè, sono rappresentate innumerevoli figure di dimensioni ridotte e vi è una particolare e definita rappresentazione del paesaggio. Nelle scene seguenti (Creazione di Eva, Creazione di Adamo) le figure sono, invece, più grandi ed espressive. Le loro emozioni sono infatti rese palpabili e concrete da gesti enfatizzanti dei personaggi. Le ultime tre scene rappresentano il culmine di questa evoluzione stilistica. La Separazione della Terra dalle Acque, Creazione degli Astri Celesti e delle Piante, Separazione della Luce dalle Tenebre sono caratterizzate infatti dalla presenza di una sola figura: Dio. Egli infatti padroneggia tutta la scena e nella seconda scena è addirittura ritratto due volte, in una delle quali rivolge all'osservatore la schiena, Posizione del tutto innovativa, mai proposta prima.

La volta della Cappella Sistina è forse l'opera più significativa e importante di Michelangelo che, nonostante la sua preferenza verso la scultura, è riuscito a creare con le sole mani o come egli stesso affermava 'con il cervello' un'opera che a distanza di secoli dal contesto storico in cui è nata, riesce ancora a stupire e a meravigliare i milioni di turisti che ogni anno da tutto il mondo entrano in quella sala e si chiedono: 'Come ha potuto un uomo fare questo?'.
  

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