Segesta è oggi uno dei siti archeologici più visitati della Sicilia. Essa era un'antica colonia greca la cui origine desta molte perplessità. Si pensa fosse abitata dagli Elimi, un popolo che, secondo le fonti antiche, comprendeva i profughi troiani che, scappati dalla città ormai perduta, vagarono per il Mediterraneo sino ad approdare sulle coste siciliane. Secondo Virgilio fu addirittura lo stesso Enea a fondare questa città. I monumenti più importanti della città erano, e lo sono ancora oggi, il Tempio e il Teatro, entrambi costruiti su delle alture.
Il Tempio
veniva solitamente posta all'interno della cella. Per svelare questo mistero sono state avanzate più ipotesi da cui ne emerge una maggiormente accreditata secondo cui il Tempio sarebbe rimasto incompleto a causa di qualche conflitto o cataclisma. Fatto sta che questo monumento è una perla della Sicilia, nonché un magnifico esempio di Tempio greco di rigoroso stile dorico le cui particolarità aumentano l'aura di mistero e grandezza che aleggia attorno a questo 'Gigante di Pietra'.
Il Teatro
Salendo su di un alto colle si notano le fondamenta di alcuni piccoli edifici, probabilmente abitazioni, che, salendo sempre di più, lasciano il posto al Teatro. Il Teatro è stato costruito secondo i canoni greci tipici di questo edificio, ad eccezione del fatto che la cavea, solitamente costruita a contatto con la montagna, è qui costruita artificialmente con grossi blocchi di pietra. Nella zona più bassa del Teatro vi sono le fondamenta della scena, che anticamente era un'alta costruzione che fungeva da accesso e uscita per gli attori degli spettacoli e che era probabilmente costruita in legno (il che spiega il fatto che della costruzione restano oggi solo le fondamenta). Intatta è invece l'orchestra, luogo del teatro greco dove si esibivano gli attori. Quasi interamente intatta è la cavea, formata dalle rampe di scalini su cui gli antichi spettatori sedevano durante lo spettacolo. La particolarità dei teatri greci in generale è soprattutto l'acustica incredibilmente eccellente: era infatti possibile sentire distintamente ogni parola degli attori anche dalle ultime file. Questo effetto era reso così bene grazie ad alcuni ingegnosi stratagemmi: oltre alla forma della cavea, adatta ad amplificare il suono, venivano posizionati dei grossi vasi con l'interno rivolto verso l'orchestra creando un'amplificazione del suono degno degli odierni microfoni. Nonostante i secoli passati dalla sua costruzione, ancora oggi, ogni anno, vengono rappresentate le antiche tragedie greche e romane che permettono così ai visitatori odierni di entrare nel magico e grandioso mondo dell'antichità.
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