Il 27 a.C. nasce ufficialmente il più esteso e potente impero della storia: l'Impero Romano. Il suo fondatore ha dato prova di grande astuzia e intelligenza, riuscendo a districarsi tra gli intrighi e le lotte politiche dell'Urbe senza aver alcuna esperienza politica ma con la sola determinazione e coraggio derivatagli sicuramente del prozio Giulio Cesare. Questo personaggio ha così assicurato alla più potente città dell'antichità la supremazia su tutto il mondo conosciuto; il suo nome è Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto.
Nacque nei pressi di Roma nel 63 a.C. col nome di Gaio Ottavio che ereditò dal padre. La madre si chiamava Azia ed era la nipote di Gaio Giulio Cesare. Quest'ultimo decise quindi di prendere sotto la propria custodia il giovane Ottaviano. Quando Cesare fu assassinato il 15 marzo del 44 a.C., Ottaviano stava aspettando il prozio per accompagnarlo in una spedizione punitiva contro i Parti. Quando fu poi aperto il testamento di Cesare si seppe che era stato adottato e nominato erede di tre quarti del suo patrimonio lo stesso Ottaviano il quale, una volta appreso ciò, si recò immediatamente a Roma. Una volta nella capitale, incontrò subito inimicizia da parte di Marco Antonio, fedele generale di Cesare che non aveva tollerato di essere stato escluso dal testamento. Nonostante questo Ottaviano capì subito che il potere di Roma era nelle mani del Senato e del popolo. Per questo egli decise immediatamente di distribuire l'ultimo quarto dell'eredità di Cesare al popolo secondo le volontà del padre adottivo. Inoltre riuscì ad attirarsi simpatie anche all'interno del Senato, a cominciare dallo stesso Cicerone che vedeva in lui il restauratore della Repubblica. Per questo egli riuscì a far nominare Marco Antonio nemico del popolo di Roma mentre questi era fuori dell'Urbe. Il generale cesariano decise dunque di porsi a capo delle legioni sotto il suo comando e di andare incontro ad Ottaviano. Questi fu inviato dal Senato contro Antonio, con il quale si scontrò a Modena nel 43 a.C. dove ne uscì vincitore a stento. In seguito a questa battaglia i due decisero di mettersi d'accordo per far fronte al nemico comune: i cesaricidi.
Così partì dall'Italia e arrivò nel golfo di Azio dove
Antonio lo aspettava pronto alla guerra. Ma il fato non era dalla parte dei due
amanti e la battaglia fu vinta da Agrippa, che era l'ammiraglio della flotta di
Ottaviano, nel 31 a.C. Antonio e Cleopatra riuscirono però a scappare con una parte
della flotta e con il tesoro contenuto da una nave. Rifugiatisi in Egitto, si
suicidarono una volta che Ottaviano sbarcò nella terra dei Faraoni. L'erede di
Cesare fece inoltre uccidere Cesarione che si pensava fosse figlio di Cleopatra
e di Cesare. Tornato a Roma, relegò Lepido alla carica di Pontefice Massimo.
Divenne così l'unico padrone del mondo. Ma non si dichiarò tale pubblicamente,
memore del destino riservato a Cesare. Finse quindi di tenere in alta
considerazione il Senato facendosi a poco a poco assegnare tutte le cariche
fino a quando nel 27 a.C. per volere del Senato gli fu concesso il titolo di
Augusto. Da questo momento in poi si parla di Impero Romano. Ma egli si fece
esclusivamente chiamare princeps ovvero primo tra tutti. Egli si adoperò
maggiormente nel rendere sicuri i territori già in possesso dell'Impero eccetto
la Germania che fu oggetto di continue guerre. Innanzitutto Ottaviano stipulò
un trattato di pace con i Parti facendosi restituire le insegne delle legioni
di Crasso, che nel 53 a.C. aveva subito una grave sconfitta, e tutti i
prigionieri romani. Questo secolo fu quindi chiamato della Pax Romana. Ma nel 9
d.C. un avvenimento scosse questa pace durevole. Tre legioni comandate da
Publio Quintilio Varo furono completamente annientate in un imboscata ad opera
di un generale romano di origini barbare, Arminio. Si dice che dopo che
Ottaviano apprese la sconcertante notizia, cominciò a vagare di notte per le
sale del palazzo urlando: "Varo, rendimi le mie legioni". Passò comunque
poco tempo prima che il princeps mandasse un'azione punitiva contro i germani
capeggiata da Germanico che prese il proprio nome dalla gloria acquisita in
quella provincia. Comunque sia, egli non riuscì a piegare definitivamente l'orgoglio
germanico e quel territorio rimase non pacificato. A Roma Ottaviano creò un
nuovo corpo militare di stanza nei dintorni della città: la Guardia Pretoriana,
formata da nove coorti di cinquecento soldati l'una comandate da un prefetto
del pretorio. Egli promosse inoltre la costruzione di nuove opere pubbliche
quali l'Ara Pacis e il Pantheon, tanto che ci fu chi disse che "trovò una
città di mattoni e ne lasciò una di marmo". Ma purtroppo si ritrovò senza
eredi diretti. Infatti i suoi due favoriti, figli dell'amico Agrippa e della
figlia Giulia, morirono e Ottaviano fu costretto a nominare suo successore
Tiberio, il figliastro della moglie Livia Drusilla, non avendo avuto da lei
nessun figlio proprio. Verso gli ultimi anni d'età, si trasferì a Nola dove
morì nel 14 d.C. Svetonio racconta che sul letto di morte circondato dai
parenti e dagli amici intimi egli disse:"Bene, se lo spettacolo vi è
piaciuto applaudite". Così se ne andò uno tra i migliori uomini della
storia. Così se ne andò il primo Imperatore di Roma.
Nessun commento:
Posta un commento