sabato 2 dicembre 2017

MAGNA GRECIA: SEGESTA


Segesta è oggi uno dei siti archeologici più visitati della Sicilia. Essa era un'antica colonia greca la cui origine desta molte perplessità. Si pensa fosse abitata dagli Elimi, un popolo che, secondo le fonti antiche, comprendeva i profughi troiani che, scappati dalla città ormai perduta, vagarono per il Mediterraneo sino ad approdare sulle coste siciliane. Secondo Virgilio fu addirittura lo stesso Enea a fondare questa città. I monumenti più importanti della città erano, e lo sono ancora oggi, il Tempio e il Teatro, entrambi costruiti su delle alture.

Il Tempio

Il Tempio di Segesta è forse uno dei templi greci meglio conservati al mondo. Esso è un Tempio esastilo (sei colonne frontali) e presenta quattordici colonne lateralmente. Lo stile delle colonne è dorico (capitello formato da echino e abaco privo di decorazioni) e non vi sono segni di scanalature sui fusti di queste. Il colonnato si sviluppa su di una rampa di due scalini. Le colonne reggono una semplice architrave priva di qualsiasi ornamento o decorazione sopra la quale è posto il fregio che, seguendo i canoni dello stile dorico, consta di soli due elementi ripetuti in sequenza, uno che segue l'altro: la metopa e il triglifo. La prima è una mattonella liscia che solo con lo stile ionico si arricchisce di bassorilievi e ornamenti; il triglifo è invece una mattonella decorata dalla presenza di tre scanalature. Sopra il fregio trova posto il frontone che è privo di alcuna decorazione ad eccezione della cornice che lo riveste. Il tetto non è arrivato sino a noi, possibilmente per il fatto che era perlopiù composto da elementi lignei, maggiormente soggetti all'usura del tempo. La particolarità di questo Tempio è però la totale assenza della cella, elemento tipico dei templi greci che trovava posto al centro dell'edificio. Non è stata nemmeno trovata alcuna traccia dell'agalma, la statua votiva che
veniva solitamente posta all'interno della cella. Per svelare questo mistero sono state avanzate più ipotesi da cui ne emerge una maggiormente accreditata secondo cui il Tempio sarebbe rimasto incompleto a causa di qualche conflitto o cataclisma. Fatto sta che questo monumento è una perla della Sicilia, nonché un magnifico esempio di Tempio greco di rigoroso stile dorico le cui particolarità aumentano l'aura di mistero e grandezza che aleggia attorno a questo 'Gigante di Pietra'.

Il Teatro

Salendo su di un alto colle si notano le fondamenta di alcuni piccoli edifici, probabilmente abitazioni, che, salendo sempre di più, lasciano il posto al Teatro. Il Teatro è stato costruito secondo i canoni greci tipici di questo edificio, ad eccezione del fatto che la cavea, solitamente costruita a contatto con la montagna, è qui costruita artificialmente con grossi blocchi di pietra. Nella zona più bassa del Teatro vi sono le fondamenta della scena, che anticamente era un'alta costruzione che fungeva da accesso e uscita per gli attori degli spettacoli e che era probabilmente costruita in legno (il che spiega il fatto che della costruzione restano oggi solo le fondamenta). Intatta è invece l'orchestra, luogo del teatro greco dove si esibivano gli attori. Quasi interamente intatta è la cavea, formata dalle rampe di scalini su cui gli antichi spettatori sedevano durante lo spettacolo. La particolarità dei teatri greci in generale è soprattutto l'acustica incredibilmente eccellente: era infatti possibile sentire distintamente ogni parola degli attori anche dalle ultime file. Questo effetto era reso così bene grazie ad alcuni ingegnosi stratagemmi: oltre alla forma della cavea, adatta ad amplificare il suono, venivano posizionati dei grossi vasi con l'interno rivolto verso l'orchestra creando un'amplificazione del suono degno degli odierni microfoni. Nonostante i secoli passati dalla sua costruzione, ancora oggi, ogni anno, vengono rappresentate le antiche tragedie greche e romane che permettono così ai visitatori odierni di entrare nel magico e grandioso mondo dell'antichità.