martedì 20 marzo 2018

LA RINASCITA DELL'ARTE: "DAVID" DI MICHELANGELO BUONARROTI


Michelangelo Buonarroti è forse l'artista più emblematico del Rinascimento grazie all'armonia delle sue opere. Egli riesce infatti a fondere i canoni classici con i personaggi cristiani dando vita a veri e propri capolavori che rasentano la perfezione. Un esempio è il David.

La vicenda
Narra la Bibbia che un giorno un ragazzo di nome Davide si ritrovò a combattere contro un soldato filisteo di nome Golia. Quest'ultimo era un uomo molto grande e muscoloso e molto temuto. Davide ebbe l'ardire di sfidarlo: dapprima con la fionda lanciò una pietra che colpì il gigante in fronte, una volta stordito sfilò la spada di Golia dal fodero e gli tagliò la testa. Da allora Davide divenne re d'Israele.

La scultura

La scultura è alta più di 5 m con tutto il basamento. Essa è stata David di Michelangelo non è un ragazzo ma un uomo che fa mostra di un corpo estremamente muscoloso. La gamba sinistra è leggermente piegata in avanti mentre tutto il peso del corpo grava sulla gamba destra. La mano destra stringe con forza la pietra che Davide deve scagliare mentre l'altra sistema la fionda sulla spalla sinistra. La testa è girata verso sinistra: questa posizione del capo accentua la contrazione dei muscoli del collo. Inoltre è assolutamente realistica la resa delle venature che sono meglio osservabili nella mano destra che stringe la pietra dove le contrazioni delle dita fanno si che le vene siano sporgenti.
scolpita in un unico blocco enorme di marmo che però non era stato scelto da Michelangelo, che era solito andare egli stesso nelle cave per selezionare personalmente il marmo secondo lui adatto. Questa volta il committente, l'Arte della lana, lo ingaggio dandogli però un blocco già sbozzato da altri scultori. Così Michelangelo fu costretto ad adattarsi alla forma e alle dimensioni del blocco, di certo non senza difficoltà. Ma alla fine riuscì a concepire una scultura straordinariamente perfetta. Il

Simbologia e gesti
Tutta la scultura è un inno a Firenze: infatti il David doveva in origine essere esposto davanti a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria. Successivamente fu collocata nella Galleria dell'Accademia per proteggerla dalle intemperie. Il David è una perfetta rappresentazione di forza e ira: la scultura doveva infatti essere un monito per tutte le altre città di modo che esse sapessero che se Firenze fosse stata attaccata, avrebbe risposto senza indugio e pietà per i nemici. La scultura sembra infatti essere sul punto di esplodere per l'energia a stento trattenuta dalla figura del David a simboleggiare la prontezza di Firenze a rispondere ad un attacco. Inoltre il David scolpito da Michelangelo non è il solito Davide vittorioso che regge con una mano la testa mozzata di Golia bensì un ragazzo determinato che si sta preparando al lancio della pietra guardando il suo avversario dritto negli occhi. Il suo sguardo mostra sicurezza e allo stesso tempo meditazione su ciò che ha intenzione di fare: questo atteggiamento del David esalta l'importanza del pensiero e della mente, una delle più grandi qualità umane. Allo stesso tempo Michelangelo esalta anche l'azione, infatti il David stringe con forza la pietra con la mano sinistra. Per enfatizzare ancora di più queste due qualità principali dell'essere umano (il pensiero e l'azione), Michelangelo scolpisce di proposito la mano che stringe la pietra e la testa del David sproporzionatamente grandi rispetto al resto del corpo.

Il David è sicuramente una delle opere meglio riuscite di Michelangelo Buonarroti in quanto a realismo, innovazione e simbologia e gestualità. Essa è inoltre la prova del fatto che la grandezza di Michelangelo stava anche nel sapersi adattare ed esprimersi secondo uno stile nuovo e per i contemporanei osceno a causa della nudità dei soggetti. Ma questo modo di rappresentare il corpo umano era per Michelangelo il solo modo di esaltare la perfezione dell'unico essere vivente creato a immagine e somiglianza di Dio: l'uomo.

lunedì 5 marzo 2018

LA RINASCITA DELL'ARTE: "ANNUNCIAZIONE" DI LEONARDO DA VINCI


Predecessore di Raffaello Sanzio e contemporaneo di Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci è il primo artista a dipingere con rigore scientifico. Egli infatti non era solo un artista ma anche ingegnere, architetto, scienziato, anatomista: un vero e proprio amante del sapere. Ed è per questo che egli dipinse sempre con il rigore e la precisione tipica di uno scienziato, soprattutto nella resa del paesaggio. La sua opera più famosa è sicuramente la Gioconda che rappresenta l'ideale di perfezione sia dell'essere umano che del paesaggio. Ma questa tela è il risultato dell'esperienza acquisita dall'artista in una vita intera spesa, tra le altre cose, a dipingere. Si può infatti notare che nelle sue opere giovanili vi sono dei particolari che ne rivelano l'inesperienza, come nell'Annunciazione.

L'avvenimento storico
L'opera ritrae il famoso avvenimento dell'annunciazione da parte dell'Arcangelo Gabriele a Maria che avrebbe avuto un figlio. Il bambino non sarebbe stato un neonato normale ma il figlio di Dio. Il suo nome sarebbe dovuto essere Gesù. Dopo un primo attimo di esitazione dovuto all'improvvisa apparizione dell'Angelo, Maria, accetta la responsabilità affidatagli da Dio.

La scena
La scena rappresentata da Leonardo è ambientata all'aperto, sul terrazzo della casa di Maria. Si può osservare a sinistra l'Arcangelo Gabriele in ginocchio che alza il braccio destro per benedire e per rassicurare la Vergine Maria che è ritratta seduta sulla destra. La donna sta guardando l'Arcangelo ma l'unico segno di turbamento sta nella mano sinistra che è alzata. Maria è stata interrotta mentre leggeva un libro poggiato su un leggio decorato con volute. Sullo sfondo è possibile osservare un paesaggio naturale. Spiccano infatti gli alberi e lontanissime montagne.

Lo stile
Le due figure sono molto realistiche. La posa ardita dell'Angelo che appoggia il gomito sinistro sul ginocchio piegato mentre alza l'altro braccio, tradisce la grande bravura di Leonardo. Lo stesso si può dire della Vergine che è seduta, leggermente girata, mentre la sua mano destra è rimasta bloccata nell'atto di girare la pagina del libro. Bisogna anche osservare le vesti dei due personaggi: entrambi vestono abiti caratterizzati da numerose pieghe che rendono particolarmente realistiche le figure. Esse sono immerse in un paesaggio naturale sin dal primo piano. I personaggi poggiano, infatti, i piedi su un delicato tappeto di fiori. In secondo piano vi sono invece numerosi alberi incredibilmente realistici, soprattutto nella forma delle chiome che tradisce un attento studio sulla flora da parte di Leonardo. Sullo sfondo invece sono rappresentate alcune montagne. Queste sono rappresentate secondo una tecnica inventata e inaugurata da Leonardo stesso: la prospettiva aerea.
Questa tecnica rendeva la rappresentazione dello sfondo altamente realistica: infatti secondo Leonardo l'aria aveva uno spessore e per questo nella realtà i soggetti in lontananza si vedono più chiari rispetto ai veri colori; quindi l'artista utilizza colori chiari per rappresentare i soggetti sullo sfondo. La rappresentazione dei soggetti lontani è resa ancora più realistica grazie all'uso della tecnica dello sfumato, che annullava i contorni dei soggetti fondendoli con il paesaggio circostante alle figure. Osservando bene le montagne sullo sfondo è possibile osservare che esse non hanno contorni netti e sembrano essere un tutt'uno con il paesaggio circostante. Anche l'Angelo e Maria non hanno contorni netti sempre per la tecnica dello sfumato di Leonardo. Un altro interessante particolare è il leggio su cui poggia il libro di Maria. Esso infatti tradisce lo stile di Andrea del Verrocchio dalla quale bottega Leonardo proveniva, ma non solo.Infatti è un chiaro richiamo classico, il che identifica l'opera come rinascimentale.

Un piccolo errore
Nonostante l'opera sembra essere perfetta nelle forme dei corpi, nella rappresentazione del paesaggio e dello sfondo è stato commesso un errore. Infatti è emerso da uno studio a raggi X che Leonardo ha sbagliato qualcosa sulle proporzioni della Vergine Maria, che però non è percepibile ad occhio nudo: il braccio sinistro della donna è smisuratamente lungo. Probabilmente questo errore è dovuto alla poca esperienza dell'artista che sta affrontando la sua prima esperienza artistica.

L'Annunciazione è tra le prime opere di Leonardo ma, nonostante qualche piccolo errore, manifesta la straordinaria bravura di un genio del Rinascimento che, insieme ad altri artisti, cambia per sempre la storia dell'arte.